Jordan Veretout, centrocampista francese della Roma, ha parlato alla testata francese 'Le Parisien' del rientro in campo per gli allenamenti in vista della ripresa del campionato di Serie A. In particolare, si è soffermato sulla possibilità paventata dalla delibera Figc di disputare playoff e playout nel caso si verificassero ulteriori slittamenti: "Se verrà scelta questa formula, perché no? Ci adatteremmo - ha detto Veretout -. La soluzione migliore sarebbe comunque quella di giocare le ultime dodici giornate".

Il centrocampista giallorosso ha poi parlato dei possibili rischi legati alla ripresa: "Gli sportivi non sono risparmiati, il virus non si ferma alle porte degli spogliatoi. Ci si impegna a rispettare le misure di distanziamento. Non c'è molto altro da fare per proteggersi. Non siamo al sicuro, naturalmente. Puoi andare a fare la spesa ed essere nel posto sbagliato al momento sbagliato contraendo il virus. Porte chiuse? Un calcio un po' strano. Vedere gli stadi vuoti, l'assenza di festeggiamenti, quelle restrizioni dopo un goal. Il calcio è un'emozione da condividere con il pubblico. Non scendiamo in campo per giocare tra di noi".

Tornando all'inizio dell'emergenza, Veretout ha parlato di Atalanta-Valencia, ottavo di finale d'andata di Champions League dello scorso febbraio, come possibile 'acceleratore' della diffusione del coronavirus: "Il virus potrebbe essersi diffuso rapidamente in Lombardia. Non è un caso che la città di Bergamo si sia ritrovata nel cuore della pandemia con un drammatico numero di morti. E' stata una follia permettere al pubblico di assistere a questo incontro".

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