Carneade! Chi era costui?” ruminava tra sé don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore, con un libricciolo aperto davanti…scomodiamo uno dei passi più noti dei Promessi Sposi per introdurre l’analisi del turno appena trascorso. La 26a giornata della Serie A 2013-2014 è stata caratterizzata anche dalle prestazioni maiuscole di alcuni nomi nuovi, o quasi, del panorama pallonaro, su tutti Sturaro, Ibraimi, Vecino, Okaka, Romagnoli e Rafael.
Il terzino della Roma è un classe 1995 e ha le stigmate del fenomeno. È stato tra i migliori in campo nel pari a reti inviolate tra Roma e Inter. Sulle sue tracce ci sono già team come Arsenal, Tottenham e PSG. Su Wikipedia ha una pagina persino in armeno, ma non in italiano. No comment.
Nel lunch match tra Cagliari e Udinese (3 a 0) ha brillato la stella di Matias Vecino, uruguayano dal talento cristallino portato in Italia dalla Fiorentina, autore di un gol. Il ragazzo è alla sua quarta maglia da titolare e si fa apprezzare per la precisione nei passaggi che sfiora l’79%. Finalmente si è sbloccato anche Ibraimi, di cui a inizio stagione in molti erano pronti a scommettere. Il macedone, titolare della sua nazionale, non è mai stato incisivo nei 303 minuti complessivamente giocatori. La rete di ieri lo aiuterà a guadagnare la fiducia del tecnico Lopez?
Che dire, inoltre, di Stefano Sturaro? Il centrocampista del Genoa ha timbrato il cartellino nella sfida col Catania (2-0), mostrando di essere in grande forma. Giocatore di sostanza (22 contrasti, 5 intercetti e 10 tackle messi a segno in 316 minuti di gioco), pare un Gattuso dai piedi buoni. Antonelli, invece, non è una scoperta, ma una bella realtà: terza marcatura per lui e un posto ai Mondiali garantito.
Okaka, invece, non è proprio un Carneade. L’italo-nigeriano ha esordito in Serie A a 16 anni e 125 giorni, ma la definitiva consacrazione non è ancora arrivata. Il gol con il quale ha sbloccato la sfida tra Torino e Sampdoria (0-2) dimostra che sottoporta ci sa fare: riuscisse ad essere continuo nel rendimento sarebbe un ottimo investimento low cost per il fantacalcio.
Anche Rafael non è proprio di primo pelo. Le 238 presenze con la maglia del Verona lo posizionano al quarto posto tra i più fedeli “servitori” dell’Hellas. Però è al suo primo anno in massima divisione. Ieri ha parato un rigore, permettendo ai suoi di strappare un pari al Bologna (0 a 0).
Per Marco Parolo, match winner contro il Sassuolo, ci siamo già spellati le mani a forza di applausi: 7 reti, 4 assist, precisione dei passaggi vicinissima all’80% e 181 contrasti messi a segno. Un fenomeno sbocciato alla soglia dei 30 anni.
Quella contro il Chievo, invece, è la seconda marcatura stagionale per Cigarini (2-1 per l’Atalanta). Il centrocampista nerazzurro non meritava la panchina (6 assist, 42 palloni intercettati e 133 contrasti vincenti) e con la rete di ieri spera di aver convinto Colantuono a non lasciarlo più tra le riserve.
Anche Mbaye è quasi un emerito sconosciuto: ha disputato solo 21 gare in Serie A, senza infamia e senza lode. Ieri il senegalese classe 1994, tuttavia, è stato protagonista del pareggio tra il suo Livorno e il Napoli: suo il colpo di tacco a propiziare l’autorete di Reina.
Come avevamo già scritto, la Fiorentina senza Borja Valero non sa vincere e, infatti, è stata superata 1 a 0 dalla Lazio grazie a un gol del capitano della nazionale albanese, Lorik Cana.
Nella Juventus che ha sconfitto il Milan con un secco 2 a 0, invece, i fari sono stati due nomi noti: Llorente e il neocapocannoniere Tevez.
Perché con i carneadi puoi strappare qualche punto, ma è con i top player che si vincono i campionati e…i fantacampionati.
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