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RESOCONTO DI GIORNATA

35a Giornata - Rigore è quando arbitro fischia

Rigore è quando arbitro fischia. Vogliamo iniziare questo commento alla 35a giornata di Serie A con una delle più felici uscite di Vujadin Boskov. Grande uomo di calcio, dispensatore di perle, eroe della Sampdoria tricolore nell’anno 1990-1991, il tecnico serbo si è spento domenica scorsa. Un gesto doveroso verso una persona che, i meno giovani tra noi, ricorderanno per la sua grande saggezza e sagacia, oltre alla sua grande abilità di allenatore.

Qui, però, siamo fantallenatori e quindi osserviamo quali scelte hanno pagato e quali meno in questo turno stiracchiato lungo l’arco di quattro giorni.

Immobile e Toni sono una garanzia. Eccoli rincorrersi nella classifica dei marcatori a suon di +3. Il primo ha chiuso il match tra Torino e Udinese (2-0), il secondo ha messo a segno un “gol e mezzo” nella sfida tra Verona e Catania (4-0). Mezzo perché c’è la complicità di Frison nella seconda marcatura. Il regolamento è questo. Toni è alla sesta rete in cinque giornate. Immobile è capocannoniere con 21 reti. Entrambi a inizio anno costavano un paio di spiccioli. Chi li ha presi già ad agosto?

Il Milan ha certificato contro la Roma la sua incapacità di superare le big (0-2). I giallorossi si sono dimostrati in grande spolvero: non ci fosse una Juvenuts mostruosa come l’attuale, avrebbero meritato lo scudetto. Sugli scudi Gervinho: per lui nona marcatura stagionale, alla quale sono da aggiungere ben 10 assist.

Cuadrado, da quando Montella ha deciso che deve giocare esclusivamente in prossimità delle punte, sta facendo sfaceli. Contro il Bologna (3-0 per i Viola) ha messo a segno una doppietta, l’unica di giornata, portando a 9 il suo bottino complessivo.

Scialbo pari tra Inter e Napoli, gara buona solo per chi aveva in rosa i portieri dei due team.

Grazie a un rigore, quantomeno dubbio, di Pinilla, il Cagliari ha ottenuto tre punti fondamentali per la salvezza contro un Parma arrivato imbolsito a questo finale di stagione (1-0). Per il cileno le reti in questo torneo sono 7, ma i compagni di reparto non hanno saputo fare di meglio.

Nessun problema per la Lazio a Livorno (0-2) a cui il ritorno di Nicola in panchina non sembra aver giovato particolarmente. Continua il magic moment di Candreva, ma sotto i riflettori stavolta finisce Mauri, fatto giocare da “falso 9”. Tornato in campo da pochissimo dopo la lunga squalifica, il numero 6 laziale ha già messo a referto 3 gol e 2 assist.

Pari senza spettacolo tra Atalanta e Genoa (1-1) con De Ceglie che si dimostra un valido investimento per puntare al modificatore della difesa (gioca in attacco, praticamente), mentre baby De Luca è arrivato al quarto gol: sarà una prima scelta il prossimo anno.

Ieri sera la Juventus, pur passata in svantaggio, è riuscita a superare agilmente il Sassuolo grazie alla coppia di attaccanti più forte del torneo, ossia quella formata da Tevez e Llorente (1-3): 34 reti in due. Niente male.

Chiudiamo con la Sampdoria, team al quale si lega maggiormente il nome di Boskov. I doriani, nonostante l’inferiorità numerica, hanno ribaltato il risultato contro il Chievo (2-1). Sono tornati al gol, dopo una lunga assenza, Eder e Soriano.

E se la vostra fantagiornata non è andata bene, ricordatevi un’altra grande frase del tecnico serbo: “gli allenatori sono come le gonne: un anno vanno di moda mini, l’anno dopo le metti nell’armadio”.

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Commenti all'articolo
giannigay

Sono uno di quelli che hanno scelto Immobile e Toni all'inizio...
Per non farmi mancare nulla ho scelto anche Cerci...
Sono piuttosto soddisfatto :-))

rinov72

"Se uomo ama donna più di birra gelata davanti a TV con finale di Champions, forse è vero amore, ma non vero uomo"

Vujadin Boskov

Addio grande Mister.

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