Una straripante Fiorentina batte a domicilio un Inter irriconoscibile e raggiunge i nerazzurri al primo posto in classifica. È stato questo l’evento clou della 6a giornata della Seria A 2015-2016. Meritano menzione anche la crisi acclarata della Juventus, certificata da un Napoli in buona condizione, un Torino spumeggiante corsaro a Palermo e un Milan al quale la cura Mihajlovic sembra non funzionare.  

Top di giornata

Higuain (Napoli) – sembra rinato grazie alla cura Sarri. In realtà sul suo talento nessuno ha mai nutrito dubbi, ma lo scorso anno spesso scendeva in campo quasi contro voglia. Contro la Juve, invece, è stato il trascinatore dei suoi. Volitivo.

Kalinic (Fiorentina) – i suoi gol li ha sempre fatti, ma in campionati poco competitivi, come quello croato e quello russo. Il numero 9 della Fiorentina, tuttavia, sembra trovarsi a suo agio anche in Serie A considerando la tripletta rifilata ai nerazzurri nel posticipo domenicale. Confidente.

Dionisi (Frosinone) – prima il pari con la Juve, poi il primo successo in Serie A. Settimana da incorniciare per i ciociari. Dionisi è stato il protagonista della gara con l'Empoli grazie a una doppietta. Non ha mai segnato molto, ma nei match salvezza può rivelarsi una pedina decisiva. Opportunista.  
 

Flop di giornata

Hernanes (Juventus) – pur lasciando perdere lo sfortunato assist a Higuain, il trequartista brasiliano sembra l’ombra del giocatore che all’Olimpico faceva spellare le mani ai tifosi laziali. Mai un guizzo. Mai un’idea. Mai un’accelerazione. Mai un lancio a modo. Profeta sì, ma di sventure.   

Romagnoli (Milan) – su di lui pesano i 30 milioni sborsati dal Milan per entrare in possesso del suo cartellino e paragoni alquanto scomodi, come quello con Baresi e Nesta. Contro il Genoa è apparso sempre in affanno, tanto da rimediare due gialli in un amen. La sua uscita dal campo mette i rossoneri in enorme difficoltà. Imparagonabile. 

Handanovic (Inter) – dalle stelle alle stalle. Pochi giorni fa lo abbiamo eretto a simbolo dell’imbattibilità nerazzurra, mentre contro i Viola ha inanellato una serie di errori madornali. Troppi per un estremo difensore del suo calibro. Imbarazzante.
 

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Badu (Udinese) – oltre al provvidenziale gol, il secondo stagionale, il ghanese nella gara contro il Bologna ha recuperato una mole impressionante di palloni. La sua media voto inizia a farsi interessante, anche perché, ed è questa la notizia, non ha ancora preso un’ammonizione. Buonista.

Benassi (Torino) – molto talentuoso, il gioiellino granata classe 1994 riesce, di tanto in tanto, anche a trovare la via del gol. Lo scorso anno è accaduto 3 volte in 25 apparizioni. Quest’anno potrebbe superare il suo personale record di marcature. Gemma.

Paletta (Atalanta) – è un po' abbonato al giallo, ma è tornato ai livelli di Parma. Con Toloi forma la retroguardia di ferro di un'Atalanta bella da vedere. Sicuri che a questo Milan non sarebbe servito? Rimpianto. 
 

Rivelazioni

Gabriel Silva (Carpi) – è l’unica vera luce nel buio in cui brancola la formazione di Castori. Un sublime uomo assist, baldanzoso anche in fase di recupero. Servirebbero 11 Gabriel Silva a questo Carpi per raddrizzare questa stagione. Lucente.

Dzemaili (Genoa) – sua la punizione che ha permesso al Genoa di conquistare tre punti preziosi contro il Milan. Poco importa se la deviazione di Bonaventura possa essere considerata decisiva o meno (lo valuterà il nostro staff in sede di giudizio), perché lo svizzero ha sfoderato una prestazione generosa e accorta. Che gli sia tornato anche il vizio del gol che caratterizzò la sua esperienza napoletana? Vizioso.

Mounier (Bologna) – se i felsinei traballano nella parte bassa della classifica non è certo colpa di questo francesino, tra le poche note positive dei rossoblu. Chi si aspettava i gol di Destro, o magari di Brienza o Giaccherini, dovrà attendere ancora, e chissà per quanto. Al momento l’unico pericoloso in zona offensiva tra gli uomini di Delio Rossi è proprio il poco noto Mounier che, per altro, di gol ne ha sempre fatti pochi. Sorpresa

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