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DENTRO IL CALCIO

Perché le squadre italiane sono famose per il loro gioco difensivo?

Sia la Nazionale italiana che i club italiani nelle competizioni europee sono sempre stati famosi per il loro gioco difensivo.

Nei primi Campionati del Mondo del 1934, gli Azzurri hanno subito soltanto tre nelle loro quattro partite.

Chi può credere che l’Italia non partecipi ai Mondiali? Nonostante non si siano qualificati per l’edizione 2018, potete star certi che gli Azzurri saranno tra i più quotati nelle scommesse Coppa del Mondo tra quattro anni in Qatar.

Gli italiani hanno anche un termine per definire il loro gioco difensivo, ovvero il “catenaccio”.
Una squadra italiana che ha avuto un gran successo grazie al suo gioco difensivo è stata l’Internazionale di Helenio Herrera negli anni ’60. L’allenatore era originario dell’Argentina, e ha vinto ben due titoli nella Liga con l’Atletico Madrid e il Barcellona.

Il gioco difensivo dell’Internazionale guidato da Herrera ostacolava gli attacchi degli avversari e riusciva a vincere con un numero esiguo di goal. La squadra veniva spesso criticata per essere monotona, difensivista e anche distruttiva. Eppure, questa tecnica aveva successo.

L’Inter ha infatti vinto il titolo di Serie A nel 1963, 1965 e 1966 con lo stesso allenatore e gli stessi moduli di gioco, durante un periodo d’oro durato 8 anni.

Helenio Herrera schierava i giocatori nella formazione 5-3-2, che all’epoca non era molto conosciuta. Questi venivano disposti in quattro linee: il libero in fondo, i quattro difensori in fase di possesso palla degli avversari, i tre centrocampisti e i due attaccanti. Tuttavia, nella squadra vi era una certa libertà di gioco, in particolare tra i mediani come Jair da Costa che giocava nel ruolo di ala destra, e Giacinto Facchetti in quello di terzino sinistro.

Il loro gioco difensivo era applicato soprattutto in trasferta piuttosto che a San Siro. Tuttavia l’Inter ha subito soltanto 20 goal nella stagione del loro primo scudetto nel 1962-1963, rispetto ai 35 della stagione precedente.

La tecnica del catenaccio viene spesso associata ad Herrera per via del suoi successi con l’Internazionale, ma era stata introdotta in Italia più di un decennio prima dal famoso allenatore italiano Nereo Rocco.

Nella Serie A del 1947-1948, Nereo Rocco è riuscito a portare una squadra mediocre come la Triestina ad un inaspettato secondo posto in classifica. Avrebbe poi fatto lo stesso con il Padova negli anni ’50, portandolo dalla Serie B al terzo posto in classifica della Serie A.

Dopo aver vinto tre titoli nazionali e due Coppe europee con l’Inter negli anni ’60, per Helenio Herrera è iniziato un periodo di declino. Non è infatti riuscito a vincere lo scudetto con la Roma, fallendo anche durante il suo ritorno all’Inter e al Barcellona. In realtà il catenaccio ha perso la sua popolarità con l’arrivo del cosiddetto “calcio totale” di Rinus Michels dell’Ajax, che ha battuto l’Inter 2-0 nella finale di Coppa dei Campioni del 1972.

Forse la ragione principale per cui nel calcio si è passati dal gioco difensivo ad quello d’attacco con un certo successo è stata l’assegnazione di tre punti invece di due nella vittoria. Un incentivo maggiore rispetto ai tempi di Herrera.

Il calcio italiano è ancora ritenuto difensivista e con una buona tattica difensiva. Questo nonostante la presenza in Serie A di attaccanti di talento come Diego Maradona, Roberto Baggio e Ronaldo.

Tuttavia, il gioco difensivo non ha mai abbandonato il calcio italiano. Nella conquista dei Mondiali del 2006, gli Azzurri di Marcello Lippi hanno subito soltanto due goal in sette partite.

Fanta.Soccer
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